venerdì 7 agosto 2020

Il tributo dei sacerdoti della Versilia nel 1944

I rapporti tra una larga parte del clero italiano e il fascismo possono essere riassunti nelle parole di Pio XI, Papa Ratti, dopo la firma dei Patti Lateranensi con Mussolini.
"Siamo stati nobilmente aiutati dall’altra parte. Forse ci voleva anche un uomo come quello che la Provvidenza ci ha fatto incontrare."

Quindi Mussolini diventò, per la vulgata, "L'Uomo della Provvedenza" e se lo diceva il Papa bisognava crederci in quell'Italia bigotta e analfabeta.

Una parte di quel clero era legata a quelli che finanziavano e fecero crescero lo squadrismo fascista e Mussolini fino alla presa del potere.

Le responsabilità vaticane sono storia e non mi interessa, qui, approfondire. Quella che voglio ricordare, da ateo, è quella parte che ha pagato, anche con la vita, la coerenza di una fede vissuta con gli ultimi e con chi combatteva i tiranni.

Altissimo il tributo che la Chiesa toscana ha pagato in vite umane nella seconda guerra mondiale. Sono 75 le vittime, il numero più alto in Italia, riportate nel Martirologio del clero italiano nella 2ª guerra mondiale e nel periodo della resistenza 1940 - 1946.

Tra morti e dispersi nel clero secolare in Toscana sono da annoverare 47 parroci, 8 viceparroci, 7 cappellani militari, 6 appartenenti ad altri uffici, 7 chierici e seminaristi. 

Il territorio versiliese appartiene a due Diocesi : i Comuni di Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza, Stazzema fanno parte della Diocesi di Pisa, Camaiore, Massarosa e Viareggio di quella di Lucca).

Le loro vicende mostrano anzitutto i profondi legami che univano il clero e la popolazione: vivendo in mezzo ai loro fedeli, cercarono di proteggerli dalla violenza e di alleviarne le sofferenze.

Moltissimi furono i preti uccisi per aver nascosto o salvato ebrei. Don Aldo Mei, parroco di Fiano, vicino Lucca, fu arrestato e fucilato per aver dato rifugio a un giovane ebreo. 

Lasciò scritto: «Muoio anzitutto per un motivo di carità, per aver protetto e nascosto un carissimo giovane. Raccomando a tutti la carità».

Sacerdoti versiliesi uccisi dai nazifascisti

Padre Raffaele Mazzucchi, nato a Pruno (Stazzema) nel 1919, dell’Ordine dei Servi di Maria, svolgeva il suo ministero presso il convento della SS.Annunziata a Firenze. Rimasto nel paese nativo nel 1944, collaborò con il movimento partigiano. Su delazione di un finto disertore tedesco, fu catturato il 24 luglio 1944 e condotto a Nocchi (Camaiore), dove venne fucilato tre giorni con altre due persone.  
Padre Antonio Bargagli, nato a Selva (Santa Fiora) sul monte Amiata nel 1906, faceva parte dei Frati Minori del convento di S. Antonio in Viareggio.  Fu ucciso il 10 agosto 1944, nella campagna circostante, da una pattuglia tedesca che lo aveva fermato mentre si recava a visitare un ammalato.  
Don Fiore  Menguzzo, nato a Cascina (Pisa) nel 1916, parroco a Mulina di Stazzema (Lucca) dal 1942, fu richiamato come cappellano militare. 
Prigioniero in Germania dopo l’8 settembre, fu rimandato in Italia in seguito a malattia e riprese il servizio presso la sua parrocchia. 
Per aver soccorso la popolazione ed aver avuto contatti con la Resistenza, fu ucciso il 12 agosto 1944 insieme a 5 familiari,nei pressi della chiesa, dalle SS che salivano a Sant’Anna.  Medaglia d’Oro al Merito Civile.
Don Innocenzo Lazzeri, nato a Pontestazzemese (Stazzema) nel 1911, parroco di Farnocchia (Stazzema), si prodigò nell’assistenza alla popolazione.  Sfollato a Sant’Anna dopo l’incendio del paese, venne  ucciso dai tedeschi il 12  agosto 1944, con altre 130 persone sul piazzetta del paese, dopo aver cercato inutilmente di far risparmiare le povere vittime. Medaglia d’Oro al Valor Civile.  
Don Libero Raglianti , nato Crespina (Pisa) nel 1914, parroco di Valdicastello (Lucca), partigiano, venne fucilato a Filettole (Vecchiano)  tra il 28 e il 29 agosto 1944.  Medaglia d’Oro al Merito Civile.   
Don Giuseppe Del Fiorentino, nato a Quiesa (Massarosa) nel 1881, parroco di Bargecchia (Massarosa) dal 1920, fu arrestato dai tedeschi il 16 agosto, ma poi rilasciato. Nuovamente fermato due giorni dopo, fu condotto a Nozzano, quindi fucilato a Filettole tra il 28 e il 29 agosto 1944
Chierico Renzo Tognetti, nato a Pietrasanta, nel 1919, seminarista studente in teologia, partigiano,venne fucilato dai tedeschi a Massa il 10 settembre 1944. Medaglia d’Argento al Merito Civile.  



Padre Marcello Verona, nato a Retignano (Stazzema) nel 1919, frate carmelitano a Capannori (Lucca), fu catturato a Valdicastello il 12 agosto 1944. Condotto a Nozzano e poi a Massa, venne fucilato il successivo 10 settembre.


Padre Ignazio da Carrara (Luigi Rossi), nato a Bedizzano (Carrara) nel 1886, parroco di Vittoria Apuana (Forte dei Marmi), fu ucciso dalle SS nell’orto del suo convento il 16 settembre 1944.
Don Giuseppe Simi, nato a Seravezza (Lucca) nel 1876, canonico della collegiata di Pietrasanta (Lucca), fu catturato dai tedeschi nei pressi del locale cimitero , forse scambiato per un altro sacerdote, don Giuseppe Manetti, sospettato di collaborare con la Resistenza. Venne fucilato il 16 settembre 1944, nei pressi del comando tedesco di Osterietta, nella periferia della città.

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"... muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore,di umanità, di verità... " Smisurata preghiera, Fabrizio De Andrè