martedì 8 settembre 2020

La scatola magica


A San Francisco, città che celebra i pensatori originali, i geni non sono mai mancati. Da Steve Jobs per il tuo computer o il tuo telefono,  Jack London, per i sogni della tua infanzia o Robin Williams, per le risate. 
Ma forse non sapete che dietro le ore passate davanti allo schermo a guardare una puntata dietro l’altra dell'ultima serie tv  c’è un genio incompreso degli anni ’30, Philo T. Farnsworth. 

Non lo conoscete? Anche Walter Isaacson, ex numero uno della CNN, l’ha definito “la persona più influente e meno conosciuta del Novecento”. 

All’inizio degli anni 20, nella campagna dello Utah un giovanissimo studente di nome Philo Farnsworht legge le riviste di scientifiction di Hugo Gernsback e si appassiona particolarmente all’idea di costruire una macchina per la trasmissione a distanza di immagini. 

A quel tempo esistevano ricerche sull’argomento, ma si pensava che la televisione potesse essere realizzata attraverso la registrazione su disco meccanico. 

Farnsworth, ispirato dalle ricerche einsteiniane, fu convinto fin dall’inizio che la televisione avrebbe potuto nascere solo grazie all’applicazione dell’elettronica.

Nel frattempo, a New York, arrivato dalla Russia a quattordici anni, David Sarnoff trova lavoro come fattorino al New York Herald, poi entra nella RCA e là conosce Guglielmo Marconi e diviene il suo agente.

Grazie al rapporto con Marconi riesce a creare un’azienda basata sulla produzione della radio, che Marconi intendeva produrre per il mercato americano. 

Alle 10.25 del 14 aprile 1912, trovandosi in ascolto all’apparecchio radiofonico della RCA, David Sarnoff sentì il messaggio “Titanic run into iceberg. Sinking fast”. 

Il messaggio proveniva da una nave (la RMS Olympic) che si trovava a circa 1000 miglia di distanza dal Titanic. 

Per le settantadue ore successive Sarnoff rimase seduto per cogliere ogni segnale che potesse giungere fin quando potè ricevere il nome dell’ultimo sopravvissuto. 

Il mondo ricevette tramite Sarnoff le notizie sull’affondamento più celebre di tutti i tempi. Era iniziata la carriera del più grande magnate dei media americani tra le due guerre mondiali.

Nel corso degli anni 20 Philo Farnswroth costruisce il suo Image Dissector, la prima telecamera elettronica capace di catturare una immagine attraverso una lente e di convertire la luce in impulsi elettromagnetici.

In quegli anni Philo deposita il brevetto delle diverse invenzioni che compongono l’apparato televisivo: la telecamera (Image dissector), il tubo catodico ecc.

Farnsworth è un giovane uomo di talento, e il 7 settembre 1927 compie il suo miracolo: riesce a trasmettere una linea da una stanza all’altra. 

“Ecco a voi, signori” – dice al suo assistente e alla moglie, che ha sempre lavorato con lui – “ecco a voi la televisione elettronica”.

Farnsworth comprese anche l’immenso potenziale commerciale del suo televisore e fondò così una sua società per la produzione dello stesso, cioè la Farnsworth Television and Radio Corporation. 

La prima immagine trasmessa in pubblico da Farnsworth fu il simbolo di un dollaro in occasione di una conferenza stampa. 

Una scelta goliardica, perché era un messaggio a coloro che avevano investito sul suo progetto e non avevano ancora visto un dollaro.

Solo due anni più tardi riesce già a trasmettere le immagini a un chilometro di distanza, ed è ormai diventato uno scienziato famoso. 

Nel 1930 Vladimir Zworykin arriva al laboratorio di Philo per prendere conoscenza delle scoperte compiute da Farnsworth. In realtà Zworykin sta facendo spionaggio per conto di Sarnoff che sta orientando la RCA a compiere ricerche per la televisione. 

Siamo ormai nell’era della grande depressione e Sarnoff prevede che il lancio della televisione potrà salvare la sua azienda dalla crisi. 

Le vendite di apparecchi radiofonici stanno crollando. In un discorso pubblico del 1930 Sarnoff dichiara: “Con la televisione il senso di limitatezza fisica dell’uomo sarà spazzato via. Con questo si aprirà un nuovo orizzonte, una nuova filosofia e soprattutto forse una comprensione migliore e più larga tra tutti i popoli del mondo.”

Nel 1932 la Philco strinse un contratto con l'azienda di Philo per la produzione di apparecchi televisivi, in attesa che la FCC permettessere di iniziare le trasmissioni. Trasferitosi a Philadelphia dove la Philco ha i suoi stabilimenti, negli anni successivi la situazione si fa drammatica per il povero Philo, anche sul piano personale. 

Il figlio di Philo muore e la moglie si allontana da lui, che di conseguenza comincia a bere e a soffrire di ulcera.

La Depressione entra nella sua fase più drammatica, e anche la RCA licenzia migliaia di operai. Intervistato da qualcuno, Sarnoff nega di sentire su di sé il peso della situazione, e aggiunge: “Io non prendo l’ulcera, semmai la faccio prendere a qualcun altro.

Qualche tempo dopo, Sarnoff offre 100.000 dollari a Farnsworth per comprare tutti i suoi brevetti. Lo scienziato è però un uomo fermo e orgoglioso, e sa bene che quelli sono spiccioli in confronto al suo lavoro. Rifiuta l’offerta. 

Sarnoff non la prende bene, e nel 1934 lo porta in tribunale contestandogli 14 brevetti. L’autorità, però, dà ragione a Farnsworth e costringe la RCA a pagare 1 milione di dollari per il diritto a sfruttare le sue invenzioni.

Pur essendo giunto a un livello avanzato di progettazione Philo non può far nulla per commercializzare il suo prodotto dato il divieto della FCC e l’isolamento nel quale si trova. 

Dopo aver ricostruito la sua relazione con la moglie Pem, Philo decise di fare un passo avanti nella realizzazione del suo progetto.

Invece di rimanere ad attendere passivamente che qualcosa accadesse, decise di fare qualcosa per mostrare le potenzialità della sua invenzione. Disponeva di una telecamera mobile e con la collaborazione della Philco stava producendo apparecchi riceventi con 343 linee a trenta frames al secondo

Nel 1934 organizzò una dimostrazione: installò una telecamera all’ingresso di un locale, e distribuì dei ricevitori video all’interno. 

Chi entrava poteva quindi essere filmato mentre i suoi amici e famigliari lo vedevano sugli schermi. Questo fece molta sensazione, e una folla di persone si accalcò all’ingresso. Il giornale di Philadephia riportò la notizia. 

Nel periodo successivo Farnsworth aprì una sorta di studio televisivo nel sobborgo di Wyndmoor e lanciò uno sporadico programma televisivo. Il nome dell'emittente era W3XPF, e trasmetteva da una torre.

Mostrava soprattutto dei bambini che cantavano e ballavano. Ma solo una manciata di persone, soprattutto amici di Farnsworth, avevano degli apparecchi televisivi nelle loro case per poter ricevere le trasmissioni.

La morte di Marconi con tutti gli omaggi che seguirono, aiutò Sarnoff a consolidare il mito della creazione della radio. 

Nella realtà obiettiva Marconi aveva inventato il telegrafo senza fili, mentre la costruzione della radio era stata resa possibile dalle invenzioni di Lee de Forest e di Edwin Howard Armsotrong.

La corte suprema degli Stati Uniti giunse al punto di invalidare il brevetto marconiano della radio, il fondamento su cui si era costruito l’impero della RCA, attribuendo la priorità a Nikola Tesla, ma la decisione venne dopo che sia Marconi che Tesla erano morti. 

Sarnoff naturalmente preferì lasciare che questi nomi svanissero in favore dell’idea che Marconi aveva inventato la radio e che Sarnoff era il Prometeo che l’aveva portata all’umanità.

Nella primavera del 1939, mentre l’Europa stava scivolando nella guerra, a New York si inaugurava la World Fair, la grande esposizione universale. 

Sessanta nazioni parteciparono alla fiera, molte con grandi padiglioni che presentavano cibi tradizionali, vestiti, e scene della vita quotidiana nazionale.

Il Giappone e l'Italia avevano i loro padiglioni, la Germania no. Per alcuni paesi il padiglione era l’ultima cosa rimasta. 

C'era un padiglione sotto la bandiera della repubblica Cecoslovacca che non esisteva più dopo gli eventi di marzo e di settembre.

Entro la fine dell’anno anche la Polonia fu invasa e lo staff del padiglione polacco non potè tornare a casa, perché il paese non era più sulla carta geografica. I polacchi decisero di rimanere a New York e di aprire un ristorante sulla 57 strada.

Nel giugno dell’anno successivo si poteva pasteggiare al lussuoso padiglione francese mentre i nazisti entravano a Parigi.

David Sarnoff decise di usare il palcoscenico della Fiera universale per lanciare la televisione, anche se non aveva il diritto di farlo, dato che il brevetto apparteneva a Farnsworth, che non aveva concesso la licenza per l’uso della sua invenzione.

Sarnoff si piazzò all’ingresso della Fiera e tenne una specie di comizio in cui invitava la gente a visitare i padiglioni della RCA, in cui si mostrava per la prima volta urbi et orbi la nuova grande invenzione.

Facendo questo, Sarnoff violava non solo i brevetti di Farnsworth, ma anche la sovranità della Federal Commission on Comunication. Sarnoff scommise sull’entusiasmo del pubblico, pensò che avrebbe travolto l’industria e la commissione. Ed ebbe ragione. 

La FCC rimase titubante, non accettò né condannò, anche se tecnicamente Sarnoff stava violando diverse regole e leggi.

Il gran trambusto che ne seguì sui media nazionali trasformò l’azione di Sarnoff in un evento storico ufficiale. Le folle di reporter propagarono largamente il messaggio. La radio coprì l’evento dal vivo e ogni giornale e rotocalco rilanciò la storia: “Nascita ufficiale della televisione” titolava il New Yorker.

Le porte della Fiera si aprirono al pubblico in una soleggiata domenica mattina alle undici del 30 aprile del 1939.

Quando la folla fu entrata nei padiglioni, Sarnoff offrì il podio nello studio da cui si trasmetteva al Presidente Roosevelt.

Aprendo così the world’s fai-yah Franklin D Roosevelt divenne il primo presidente degli Stati Uniti ad apparire in televisione.

Farnsworth rifiutò di partecipare alla fiera. Sapeva del padiglione della RCA e immaginava che assistere alla cosa lo avrebbe reso terribilmente depresso. 

Avrebbe voluto poter dimostrare anche lui la sua televisione alla fiera, ma la promozione sarebbe costata troppi soldi per la sua compagnia indebolita.

Nel pomeriggio del 30 aprile Farnsworth camminava verso il suo hotel, quando vide schermi televisivi che proiettavano la cerimonia di inaugurazione nella vetrina di un grande magazzino. Sarnoff era in onda e offriva il podio al presidente Roosevelt. Farnsworth si avvicinò alla vetrina e ascoltò i suoni che filtravano fuori nella strada. 

Altri pedoni si fermavano con lui a guardare e ascoltare. Sarnoff si stava prendendo tutto il merito dell’invenzione in una maniera che Farnsworth non si sarebbe mai immaginato, creando così un’impressione che non sarebbe mai stata cancellata. 

L’intera esistenza di Farnsworth sembrò annullata in quel momento. I suoi sogni di ragazzo di campagna, il momento in cui gli si era illuminata la mente con un eureka, la confessione fatta al suo insegnante.

La fiducia che gli avevano dimostrato investitori e banchieri, il lavoro nel laboratorio, tutti quegli anni di lavoro, le decisioni, i brevetti, tutte quelle vittorie ottenute a fatica, la sua intera visione del futuro. 

Tutto questo era cancellato dalla performance di Sarnoff alla Fiera del Mondo.

Nelle sue previsioni la televisione avrebbe dovuto portare la visione diretta della realtà alla gente. 

Non gli era mai passato per la mente che la sua invenzione avrebbe potuto essere usata per rovesciare la verità, per manipolare la realtà creando impressioni false. Aveva creato un mostro. 

Nessuno intorno a lui prestava attenzione a un uomo sofferente che si trascinava in pieno giorno in una strada affollata di gente allegra. 

Giravano intorno a lui senza degnarlo di uno sguardo e si mettevano in fila, ipnotizzati dallo scintillio dello schermo che li attraeva da dietro la vetrina.

Era nata la televisione.

Philo Farnsworth, già vittima di depressione e alcolismo, morirà povero e dimenticato da tutti trent’anni più tardi.