giovedì 7 maggio 2020

Odette


L'Odette era l'ostetrica del paese. Una donnetta minuta, di un'età indefinita, con capelli bianchissimi portati con una crocchia sulla nuca, come quasi tutte le donne mature. 



Negli anni cinquanta, in paese, solo le ragazze in età da marito portavano capelli sciolti o a coda di cavallo.

Era vedova, il marito era morto nello scoppio di una mina nelle cave di marmo. Non aveva figli ma avendo aiutato quasi tutte le mamme del paese a far nascere decine di bambine e bambine li sentiva come suoi figli.

A quel tempo i figli si partorivano in casa, prima di tutto per necessità, vista la lontananza dall'ospedale. 

I rischi per la madre e il nascituro erano alti ma l'Odette era riuscita a farli nascere tutti, tranne in un caso dove il bambino era stato soffocato dal cordone ombelicale nella pancia della povera mamma e l'avevano portata all'ospedale.

In paese abitava in una piccola casa con un piccolo giardino sul davanti pieno di azalee e quando fiorivano era uno spettacolo per gli occhi.

Aveva la passione per il giardinaggio e lo curava come uno di quei bambini che aveva fatto nascere. Li chiamava tutti per nome, non ne sbagliava uno.

A volt quando tornavano dalla scuola e passavano davanti alla sua casa lei li chiamava, gli diceva di aprire la mano e gli dava un confetto.

"Fate i bravi con la vostra mamma che ha patito tanto per farvi nascere, ricordatevelo".

Aveva sempre una buona parola per tutti, mai una volta aveva alzato la voce o litigato con qualcuno. Una volta sola l'avevano vista arrabbiata.

Quando seppe che in una famiglia da poco venuta ad abitare in paese il marito, quando tornava a casa ubriaco, picchiava la moglie che era incinta di 5 mesi.

Lo scoprì un giorno mentre visitata la donna e vide che era piena di lividi. Le chiese cosa avesse fatto e la donna prima diceva che era cascata poi iniziò a piangere e le raccontò di come lui la picchiava con violenza.

L'Odette andò a casa loro, bussò e iniziò a urlare di tutto al marito violento. L'uomo che era grosso e robusto, rimase un momento sorpreso dal comportamento dell'Odette poi tentò di difendersi dicendo che non era vero.

L'Odette per tutta risposta gli mollò un calcio nelle parti basse e mentre lui si chinava dal dolore gli spaccò in testa un vaso. Poi prese la donna la portò a casa sua e andò al posto pubblico a chiamare i carabinieri.

L'Odette quasi obbligò la donna a fare una denuncia e il marito fu portato a San Giorgio, il carcere il Lucca e l'Odette rilasciò una dichiarazione giurata dove spiegava come aveva saputo delle violenze  come avesse verificato al verità dei fatti.

La donna partorì una bella bambina sotto le amorevoli cure dell'Odette. La donna disse all'Odette di scegliere lei il nome. Lei si schernì poi sulle insistenze della donna scelse Libera.

"Libera perché crescendo dovrà esserlo, libera di essere se stessa e di poter scegliere sempre e non dover subire da nessuno qualsiasi cosa meno che mai una violenza!" disse l'Odette alla mamma.

Il marito fu processato e rimase in carcere per qualche anno poi emigrò e di lui non si seppe più nulla. 

Libera crebbe con l'amore della mamma e sopratutto dell'Odette che aiutava la sua famiglia per quanto potesse. La fece studiare e qualche mese prima che l'Odette chiudesse gli occhi per sempre si laureò in giurisprudenza.

Oggi Libera, di nome e di fatto, ha uno studio legale con altre due colleghe e si occupa sopratutto di violenze sulle donne, domestiche e non.

L'Odette, ovunque sia, sarà orgogliosa di lei...