domenica 30 maggio 2021

Segnali centenari

Ci sono fatti paranormali chiamati in questo caso "segnali centenari". Per "segnale centenario" s'intende dare a un comune mortale delle indicazioni e delle tracce sovrannaturali  per trovare determinate ricchezze. 

Da questi segnali l'uomo può difatti ritrovare delle vere e proprie fortune nascoste da altri uomini non più vivi. 

Queste tracce vengono date obbligatoriamente ogni cento anni dall'anima del proprietario del tesoro nascosto, se trascorsi centotrenta secoli e se nessuno fosse riuscito ad impossessarsene il tesoro sarebbe rimasto nelle mani dell'anima defunta. 

Naturalmente  tale anima cercherà in ogni modo di sviare l'attenzione dell'uomo da questi segnali. Vediamo allora quello che da testimonianze accadde al Capitano Ponticelli nei primi anni del 1600.

"Niccolò Ponticelli di Castelnuovo, valoroso capitano al servizio dell'esercito modenese e forse capostipite del marchesato omonimo, una notte per necessità del suo servizio percorreva il tratto di strada tra Marigliana e Monteperpoli, dicesi che, appunto s'imbattesse in uno di questi segnali centenari che testimonia l'esistenza di tesori nascosti. 

Un gran fuoco acceso proprio sul ciglio della via gli si parò dinanzi improvviso. Il modo insolito con cui questo fuoco s'era acceso lo meravigliava. La notte era fredda, oscura e piovigginosa. Tale apparizione sembrava proprio che avesse qualcosa di sovraumano. 

Il capitano si avvicinò ma non potè arrivare presso il fuoco che questo si spense ad un tratto per poi brillare di nuovo più lontano, sempre sulla strada" e così più e più volte fino a che ad un certo punto della storia ecco una voce che mormorò: 

"-Venturiero che cerchi ventura, perchè corri dappresso al mio fuoco? Esso non può scaldare le membra, il gelo dei secoli ne ha assiderato il calore - In quel momento gli sembrò che qualcosa di meno fluido e più consistente dell'oscurità si interponesse fra lui e il fuoco:- Chi sei?- gridò il capitano, l'ombra rispose lenta e senza eco:

- Ero l'Augure che presiedeva ai sacrifici nel tempio della Gran Selva. Allor che la Dea Feronia fu destituita da altre divinità e il suo tempio distrutto dagli uomini, io raccolsi il tesoro sacro, lo costudì e tra esso e la loro rapacità posi l'impossibile, riconsacrando il tesoro all'occulto. Viandante va!- 

Il colloquio fra il capitano e l'oscura presenza continuò fino a che l'anima non convinse lo stesso Ponticelli a demordere dalla sua impresa d'inseguire il tesoro, l'oscura presenza in cambio di ciò gli lasciò un mucchietto di soldi d'oro ed inoltre trasformò l'impugnatura della sua spada in oro.

Parecchi anni dopo, il 6 agosto 1613, nella battaglia dell'assedio di Gallicano in un furioso corpo a corpo ebbe spezzata la sua spada. 

Gli rimase in mano la sola impugnatura d'oro:- Cattivo presagio- dicesi che mormorò il capitano- sventura a me!- Il giorno dopo un colpo d'archibugio delle soldatesche lucchesi lo colpì e lo stese morto.

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Il tempo frantuma e poi disperde la verità, e quel che rimane diventa leggenda, mito.
(Nuto Revelli)


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